IOIOI per Post-It 2005 by Andrea Ferraris (ics)

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IOIOI/Bright Future
[EBRIA rec 2005]

Potrebbe essere la “new sensation” italiana, magari anche per le ragioni sbagliate (ovvero il fatto che è brava, “fruibile” e che si tratti di una ragazza), ma credo che supportata attraverso i canali giusti potrebbe avere un buon riscontro (e come dimostra l’intersta a mr. Marutti della Afe non è un’idea solo mia). “Pop disturbato alla giapponese”, o forse “elettronica marziale”, ad ogni modo un miscuglio di diverse cose in cui comunque l’atmosfera da “Sol levante” la fa da padrona. Attenzione! Per quanto alcuni scambi di questa intervista potrebbero far pensare ad un uscita impostata molto sull’ironia in stile Bugo, nulla sarebbe più sbagliato, IOIOI è un progetto molto diverso e si capisce anche dalla musica: ironia ed bushido?.
•  Ho notato che dal vivo indossi quella specie di gonna pantalone che si utilizza in qualche arte marziale è un puro vezzo estetico o ha una sua origine? Per altro sembra che la tua infatuazione per il Giappone non si limiti a quello o sbaglio? 
IOIOI- La gonna che indosso si chiama hakama ed è un abito tradizionale giapponese che anticamente identificava i samurai. Da un paio di settimane ho acquistato per ioioi davvero l’hakama da allenamento, rischiando probabilmente di essere bandita dal mondo delle arti marziali! E’ come se indossassi la cintura nera di aikido…Volevo qualcosa che marcasse un momento rituale, che mi ricordasse che dal momento in cui salgo sul palco la mia storia personale non esiste più e che al suo posto c’è ioioi. Naturalmente tanta motivazione cela anche un capriccio estetico, soddisfatto abbastanza tardi, visto che è dall’età di 7 anni che sogno di possedere un’hakama! La passione per il Giappone risale a quel periodo anno in cui mi iscrissi ad un corso di aikido. La cintura nera non l’ho mai presa, perché sono passata al kung fu…ma la fissa per il Giappone è rimasta ed è piuttosto radicata.
•  So che è un’affermazione idiota quindi mi scuso in anticipo, resta che è inusuale vedere che qualcuno utilizza coordinate come Ikue Mori, Kazu Makino, Tenko, Toko Yasuda ma anche P.J. Harvey e Diamanda Galas spostate in un’ottica delirante tanto come i Boredoms filtravano punk-noise-tradizione e sperimentazione oppure come OOIOO (Yoshimi) rileggeva la “fusion”. 
IOIOI- I Boredoms sono uno dei miei gruppi preferiti. Mi piacciono talmente che non riesco ad ascoltarli spesso. Stessa cosa per le OOIOO. Il segreto è osare, lasciare che davvero tutto ciò che ami e senti risuoni dentro di te e diventi qualcosa di diverso. Le categorie dell’ascolto sono un vizio della mente e non hanno niente a che fare con l’esperienza intima del suono.
•  Ho notato che dopo aver suonato al Baafest hai venduto parecchi dischi, in virtù della padronanza con cui gestisci il tuo live set e   del fatto che alcuni delle tracce del cd sono “quasi accessibili” a molti. Verrebbe naturale pensare che tu gestisca il live in modo “sexy” mentre in realtà sembra sempre in bilico fra una forte tensione ed un cartone animato (non a caso). 
IOIOI- Quando mi sono trovata a dover affrontare il live da sola mi si sono aperte diverse opzioni. Potevo presentarmi seduta e alternarmi fra chitarra e manipolazioni al laptop, o farmi aiutare da qualcuno, o saturare la scena con qualche altro intervento multimediale. Invece ho scelto di essere sola e di darmi completamente a ioioi ed al suo mondo. Come ti dicevo prima è una specie di rito che non va disatteso. I due poli di ioioi sono una vecchia ed una bambina. La tensione che si sente è il territorio di mezzo, il confine ambiguo, ciò che è ancora amorfo. L’effetto “manga” è al contrario il punto terminativo della tensione, quando le due donne prendono voce. L’ironia che veicolo non è dovuta comunque ad un’operazione intellettuale a priori, distaccata o sarcastica. Al contrario, sono estremamente presa quando divento un manga!   Adoro la serietà e detesto la seriosità. Si può essere estremamente ironici con la massima serietà. Che è poi la qualità di certi cartoni animati.
•  In che lingua canti? 
IOIOI- La mia lingua è inventata, un misto di giapponese, cinese e altro. Non uso un linguaggio comprensibile perché probabilmente non ho niente di interessante da comunicare, al di là dell’esperienza dei sensi. Le parole hanno potere, quando ci esprimiamo facciamo una miriadi di azioni, quasi magiche. La cosa interessante è che passa qualcosa, passa il senso e   passa una manipolazione che ha effetto sulla mente e sul corpo nella stessa misura. Penso a fenomeni come l’induzione ipnotica o la poesia. Il senso è qualcosa di complesso.
Io faccio degli esperimenti molto piccoli e personali sul cantato, ma la ricerca di fondo ha origini antiche e profonde.
•  La loro economia è in crisi, hanno perso la guerra mondiale (e destituendogli l’imperatore è come se gli avessero spostato l’asse terrestre), non hanno il numero civico e Bruce Lee, anzi Chen li ha massacrati botte: ha ancora senso prendere come referente la patria del sushi?
IOIOI- No probabilmente non ha nessun senso e io sono la prima a tifare per Chen – visto che faccio kung fu!! Per me il Sol levante è come un miraggio o una scatola nera. Cerco qualcosa e guardo ad est. Magari il segreto è nella mia terra. Due celebri orientalisti italiani, Padre Matteo Ricci e Giuseppe Tucci erano di Macerata!! Ahahah!!
Andrea Ferraris